Il pittore genovese G. B. Castiglione principalmente noto per le scene pastorali ricche di accurate rappresentazioni faunistiche, fu un protagonista poliedrico che si confrontò con varie tecniche espressive anche sperimentali, firmando opere suggestive che spesso ancora oggi sfuggono una lettura esaustiva e vengono generalmente considerate come realtà episodiche legate ad attitudini pessimistiche neostoiche e scienze esoteriche. Approfondendo i reiterati e misteriosi riferimenti ai culti antichi che Castiglione propone alla luce del panorama culturale del tempo, con particolare riferimento al ruolo svolto dall’élite gesuitica, questa ricerca considera e propone esegesi inedite cercando di dedurre da esse un modus metodologico atto ad agevolare l’interpretazione delle immagini più complesse ed enigmatiche, in previsione di un chiarimento del ruolo e del valore di questa parte dell’operato del pittore, del rapporto tra essa e la produzione artistica in toto di Castiglione e più in generale nell’approfondimento del linguaggio iconografico del Seicento.

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